Come dice il profeta... non c'è gatto più riuscito di un gatto mancato!

domenica 19 agosto 2007

Goccia Update


E Goccia? Continua a crescere, ha imparato a bere da sola, ma non è ancora pronta per lasciarci. Ieri l'abbiamo portata nel prato per metterla alla prova: ha fatto un paio di voletti contro vento ma poi tornava sempre a posarsi sugli abiti di Irene. Poi abbiamo mangiato la pizza tutti insieme...

Tasse

Un mio caro amico mi ha chiamata per raccontarmi di essere finalmente stato assunto come operaio. Per lui è particolarmente importante perché avere un posto fisso è la condizione per rinnovare il permesso di soggiorno. Con la sincerità e la boria di un ragazzo – ha diciassette anni – mi ha descritto le sue responsabilità e il suo stipendio. Poi, con un vero moto d’orgoglio ha aggiunto: sarebbe di più, ma pago le tasse!
Ho sentito nella sua voce, la voce di un ragazzino straniero in carico ai servizi sociali da quando aveva 14 anni, l’orgoglio dell’appartenenza; la soddisfazione di essere un cittadino a pieno titolo, di avere pagato il suo biglietto d’ingresso per l’Italia, di assumersi le sue responsabilità di piccolo adulto. Certo, non ha ancora la cittadinanza e prima di averla subirà qualche delusione da questo Paese che non trova soldi per gli asili nido ma ne ha per l’albergo dell’Onorevole Mele… Ma intanto il mio amico è fiero di partecipare alle spese del paese in cui vive, di pagare per la scuola e il medico di altri ragazzi come lui. Ho pensato… Povero Valentino Rossi!

venerdì 10 agosto 2007

Goccia

Goccia è entrata nella nostra vita il 15 luglio. Ce l'ha portata Rossana, era caduta dal nido una settimana prima, piccolissima. Un passerotto di pochi giorni va nutrito ogni quarto d'ora - così ci hanno detto - e quindi per i primi giorni Irene l'ha imboccata (carne cruda e frutta) con una pinzetta per le sopracciglia, standole vicino tutto il giorno, proteggendola dai gatti e dandole da bere con una boccetta di collirio.

Quando abbiamo lasciato il mare, l'abbiamo portata con noi in aereo quindi goccia è l'unico passerotto che può dire di aver volato sopra i 5000 metri di quota.

Arrivate a Casa Irene ha girato un po' su internet e ora sappiamo che goccia è una femmina (si capisce dal piumaggio) e che i passerotti non devono mangiare latte nè prodotti lievitati mentre carne uova e frutta fanno loro molto bene. (Ire ci tiene a far sapere queste cose, perchè far sopravvivere un passerotto è difficilissimo, con queste informazioni può riuscire)

Adesso ha circa un mese, ma ancora non vola per più di pochi metri. Se usciamo la lasciamo nella sua gabbietta, con lo sportello aperto, e quando rientriamo esce dalla gabbia e vola incontro a Irene. Da qualche giorno mangia e beve da sola dalle sue vaschette, ma preferisce farsi imboccare, e noi la viziamo. Adesso che "è grande" l'abbiamo lasciata becchettare un po' di biscotto (visto che ci si è tuffata sopra mentre Ire lo stava mangiando) e non sembra le abbia fatto male.

Non sono tutte gioie: Goccia ama rannicchiarsi nelle pieghe della maglietta della sua "mamma", o nascondersi tra i capelli, sulla sua spalla, ma non ha ancora capito dov'è il bagno...

Tra qualche giorno dovrà volare via, siamo molto preoccupate che se la sappia cavare davvero, e pensiamo di tenerla con noi qualche giorno in più per essere sicure che sia abbastanza forte e capace di affrontare i pericoli del mondo esterno.

Questo ci ha permesso di fare delle belle riflessioni su cosa vuol dire crescere un essere vivente e poi lasciarlo libero di rischiare la sua vita; sul significato di parole come amore, possesso, protezione, libertà, mamme, figli... Credo che adesso Ire mi capisca un po' di più.

mercoledì 8 agosto 2007

oh!

martedì 7 agosto 2007

the geek syndrome o la sindrome dello sfigato

sto litigando da un'ora con il mio computer (o forse solo con la connessione mobile?) nell'inutile tentativo di caricare una vignetta. Allora per esprimere la mia acrimonia nei confronti di tutti gli internet natives posto il link di questo articolo del 2001 che spiega che da quando i genietti della programmazione si sono ritrovati nella Silicon Valley, i casi di autismo si sono moltiplicati. L'idea è semplice: i piccoli bill gates, goffi, asociali, geniali, occhialuti, con la camicia a scacchi verdi e lilla e una passione ossessiva per la precisione non sono che soggetti affetti da una forma lieve di asperger (geek syndrome). Nel 1200 si sarebbero rinchiusi in un monastero a fare gli amanuensi, nel 2000 diventano programmatori, conquistano potere d'acquisto, si ritrovano tutti nella terra dell'informatica e si riproducono tra loro, moltiplicando la possibilità di generare figli autistici. Suona cinico, ma in realtà questo "esperimento naturale", sostenendo le ragioni organiche dell'autismo, scagiona tutte le mamme dei piccoli autistici dalla terribile accusa di aver causato la patologia nei propri figli per mancanza d'amore... E fa sentire meglio me, handicappata informatica!

gatti mancati

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