Come dice il profeta... non c'è gatto più riuscito di un gatto mancato!

giovedì 22 novembre 2007

i libri che non ho scritto


Da un’intuizione tardoadolescenziale al comporsi di un complesso sistema di pensiero incentrato sul Nome della Madre che ha rivoluzionato la clinica contemporanea:, le innovazioni alla seduta a tempo variabilissimo (dall'addominale al week end al mare col paziente), il matrimonio con l’analista come buona risoluzione del transfert, lo shopping compulsivo di cioccolatini come nuovo sintomo. Un classico contemporaneo.

i libri che non ho scritto


"etciù!" "...salute, come dice Lacan"
Prontuario di citazioni indispensabili per partecipanti a seminari psicoanalitici.
Da "a" a "S/" - tutti i trucchi per vincere il microonde al bingo lacaniano.

i libri che non ho scritto


Dall'omeopatia all'alcolismo - Titolo originale “Go Ask Rosy”
60 gocce al mattino a digiuno, in soluzione idroalcolica al 40%, sollevano il cuore senza sputtanarsi con un “corretto sambuca”, ma a quale prezzo? L’autore mette a nudo gli inaspettati, tragici risvolti di una terapia soft… Tratto da una storia vera.

giovedì 15 novembre 2007


È un esercizio che sarebbe piaciuto molto a Borges: commentare le notizie prima che i fatti avvengano. O che siano stati accertati, che per uno strumento di informazione è lo stesso. “Sparatoria tra ultras” e tutti i salotti domenicali si indignano, perdonano, giustificano, sociolizzano…”No, è stato un agente” e si tira fuori il repertorio del G8, si fa a gara per un collegamento con Agnoletto, ci si indigna, si perdona, si giustifica si sociolizza a man bassa. Qualsiasi evento, o il suo esatto contrario è sintomatico del clima (drammatico). Ho in mente un commento su un opera ed un autore inesistenti, inventati di sana pianta, ma analizzati, e criticati polemicamente, con riferimenti ad opere precedenti e a corrispondenze con autori minori dal mio amico (immaginario!) Jorge Luis. Perché in effetti, se si ha un’idea nel cuore, poi si arriva a piegare i fatti della realtà pur di trovarne una rappresentazione adeguata. Allora meglio inventare completamente fatti luoghi nomi e persone, e opinioni contrarie alle proprie, anche ben articolate in apparenza, ma più deboli, per poterle confutare senza troppa fatica. Quello sì sarebbe un bel divertissement: il massimo della decadenza, il gioco della critica ai mondi inventati. Ma non sarebbe telegenico…