Come dice il profeta... non c'è gatto più riuscito di un gatto mancato!

giovedì 15 novembre 2007


È un esercizio che sarebbe piaciuto molto a Borges: commentare le notizie prima che i fatti avvengano. O che siano stati accertati, che per uno strumento di informazione è lo stesso. “Sparatoria tra ultras” e tutti i salotti domenicali si indignano, perdonano, giustificano, sociolizzano…”No, è stato un agente” e si tira fuori il repertorio del G8, si fa a gara per un collegamento con Agnoletto, ci si indigna, si perdona, si giustifica si sociolizza a man bassa. Qualsiasi evento, o il suo esatto contrario è sintomatico del clima (drammatico). Ho in mente un commento su un opera ed un autore inesistenti, inventati di sana pianta, ma analizzati, e criticati polemicamente, con riferimenti ad opere precedenti e a corrispondenze con autori minori dal mio amico (immaginario!) Jorge Luis. Perché in effetti, se si ha un’idea nel cuore, poi si arriva a piegare i fatti della realtà pur di trovarne una rappresentazione adeguata. Allora meglio inventare completamente fatti luoghi nomi e persone, e opinioni contrarie alle proprie, anche ben articolate in apparenza, ma più deboli, per poterle confutare senza troppa fatica. Quello sì sarebbe un bel divertissement: il massimo della decadenza, il gioco della critica ai mondi inventati. Ma non sarebbe telegenico…

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Georgette,
bell'argomento sfociante nel solipsismo sociale. (polipsismo? No, sa troppo di cefalopode)

Ricordo vagamente, a proposito del commentare l'immaginario, proprio un racconto di Borges.
Il protagonista scopriva che il radiocronista che commentava le partite di calcio (che tutti seguivano solo alla radio) era un millantatore. Non esisteva alcuna partita, e nessun calciatore. Il radiocronista si metteva davanti al microfono e inventava novanta minuti alla volta, in diretta.
Tutte le passioni, le discussioni, perfino le risse di tutta la nazione nascevano solo da quello.

Credo che si possa fare.
Adesso si possono fare pure le immagini: chi ha visto le ultime ersioni dei videogiochi ha presente.
A volte, addirittura, me lo auguro.


Un Lapis attualmente calciofobo

sull'argomento sport immaginario, mi permetto di consigliare:
Robert Coover, Il Gioco di Henry, Fanucci, 2002.
Pura patologia.

g ha detto...

beh, e che dire del fantacalcio di benni... facciamo che io... te lo ricordi?

g

Anonimo ha detto...

il gioco del "facciamo che"
come non ricordarlo?

Facciamo che io adesso segno quindici gol direttamente da metà campo.

Quello però è divertente.

lapis

Anonimo ha detto...

facciamo che io avevo i guantoni da portiere puntinati e bucavo il pallone che per effetto jet attraversava il campo, faceva due giri velocissimi intorno al tuo portiere e cadeva appena al di qua della linea di rete. 1 a zero al secondo minuto di gioco, pallone sgonfio e partita VINTA!!!

per mancanza di termini liberi da copyright la folla intonava "Forza Continente" ....

g

Anonimo ha detto...

facciamo che dopo che avevi segnato con il pallone a jet si scopriva che stavamo giocando a rugby e che quindi quello che avevi fatto era passagio avanti e quindi dovevamo ricominciare con una mischia chiusa sulla tua linea di porta.

e se il pallone è sgonfio non importa, a rugby non si bada a queste cosucce.

e facciamo anche che tanto il primo e il secondo tempo erano già finiti e passavamo direttamente al terzo tempo che è quello in cui si cantano canzonacce e si beve la birra.

Anonimo ha detto...

andiamo dai, ma poi guidi tu, che io non reggo.

g

Anonimo ha detto...

ciao bionda!
da borges alle sbronze...... non cambi mai!

tanti baci!
Anna